Due busti del cardinale Scipione Borghese
I busti di Scipione Borghese sono le opere di Gian Lorenzo Bernini, scolpite nel 1632 e conservate nella galleria Borghese.
Il committente dell’opera
Sono sopravvissuti numerosi ritratti di Scipione Borghese, il più famoso dei quali è il dipinto di Ottavio Leoni, così come l’opera di Lavinia Fontana. Allo stesso tempo, il busto del cardinale realizzato da Giuliano Finelli divenne il modello per la realizzazione di un’opera scultorea del Bernini. Dopo essere arrivato alle vertici del potere, Scipione Borghese si adoperò in ogni modo per sostenere lo sviluppo di vari tipi dell’arte, ponendo tante commitenze agli artisti. Collezionava le opere d’arte, patrocinava gli scrittori, costruiva i palazzi.
Secondo i dati d’archivio, i lavori per la creazione del busto furono completati il 23 settembre 1632, nello stesso momento il maestro ricevette un pagamento di 500 scudi. In quel momento il cardinale ha compiuto 56 anni.
Analisi del lavoro
I busti del cardinale sono scolpiti in marmo di Carrara. Leggera rotazione della testa, la bocca semiaperta, lo sguardo appasionato – tutti questi dettagli dell’immagine di Scipione Borghese incarnano incredibile sorpresa e ammirazione, i sentimenti che sorgono quando vengono ammirate le opere d’arte in stile barocco. Dopo aver terminato i lavori sul primo busto del cardinale, Bernini in pochi giorni ha realizzato una copia.
Filippo Baldinucci nella biografia del maestro ha fornito una spiegazione di come è apparsa la seconda statua. Quando lo scultore ha terminato il lavoro sul primo busto, ha notato una crepa nel blocco di marmo, situata sulla fronte del ritratto. Si può vedere questo difetto pure oggi. Bernini ha deciso di creare una copia esatta e ha fatto segretamente un altro busto. Ci sono voluti solo tre giorni per lavorare sulla seconda versione. Nel 1892, quando furono messe in vendita per la prima volta le opere d’arte appartenenti alla famiglia principesca dei Borghese, il governo italiano acquistò entrambe le sculture. Nel 1908 i busti entrarono a far parte dell’esposizione della Galleria.
Altri ritratti del cardinale Scipione Borghese
Si è conservata un’altra copia in bronzo del busto, realizzata da Bernini utilizzando la terracotta (argilla cotta a fuoco rosso) che il maestro utilizzò durante i lavori preparatori. Sta nella collezione privata a New York.
Inoltre, la Morgan Library (Stati Uniti) contiene i bozzetti dei ritratti raffiguranti Scipione Borghese, realizzati dallo scultore con il gessetto rosso e matita. Nella biblioteca Vaticana sono presenti le caricature del cardinale eseguite da Bernini.
Fatti interessanti
- Il busto mostra la parte superiore del corpo. Scipione Borghese indossa un mantello e una birretta (cappello quadrangolare), come si addice al suo titolo di cardinale della Chiesa cattolica romana.
- L’artista è riuscito a trasmettere la sensazione di vivacità e realismo dell’immagine, che è considerata la caratteristica distintiva più importante di quest’opera scultorea.
- Quando i lavori sul primo busto furono completati, durante la lucidatura della scultura, fu scoperta una profonda crepa sulla superficie del marmo che distorceva notevolmente i tratti del viso del cardinale.
- Tre giorni: il tempo così breve che l’artista ha impiegato per realizzare la seconda copia.
- Secondo Domenico Bernini, figlio e biografo dello scultore, vedendo il busto non lucidato, il cardinale Borghese fu una gioia indescrivibile e chiese al maestro di finire l’opera per mostrarla a suo zio, papa Paolo V.
- Gli esperti ritengono che l’originale è superiore alla sua copia.
- È sopravvissuto un analogo busto in bronzo per cui Bernini preparò il modello in terracotta.
- Secondo le informazioni dei documenti d’archivio, il busto del cardinale fu completato il 23 settembre 1632, lo stesso giorno lo scultore ricevette il pagamento per un importo di 500 scudo.
- Entrambi i busti sono stati realizzati in marmo di Carrara.
- I busti furono acquistati dal governo italiano nel 1892, quando per la prima volta furono messi in vendita dalla famiglia Borghese.