La dama con liocorno di Raffaello Sanzio

La dama con liocorno è un dipinto di Raffaello Sanzio che gli storici dell’arte fanno risalire al 1505 o al 1506. È eseguito in tecnica olio su tela stesa su tavola di dimensioni 67 x 56 cm. Lo potete vedere nella Sala IX della Galleria Borghese a Roma.

Storia

Il ritratto era inizialmente fatto con olio su tavola e fu trasferito su tela durante i lavori di conservazione nel 1934. Fu nel corso di questo lavoro che lo strato superiore fu espulso, rivelando il liocorno e rimuovendo la ruota, il mantello e la fronda di palma che erano stati aggiunti dal pittore ignoto durante la metà del XVII secolo. Queste aggiunte dovevano trasformare il ritratto di una giovane donna in una rappresentazione di Santa Caterina d’Alessandria.

Simboli

Liocorno, simbolo di purezza che la donna tiene, era in realtà nascosto dagli attributi del martirio della santa, la ruota e la palma, mentre un mantello le copriva le spalle. Tali cambiamenti risalgono probabilmente alla fine del ‘600 quando la tela, secondo la descrizione dell’inventario del 1682, risultava “gravemente sfaldata”. Dopo questo, non ci fu più nessuna menzione dell’opera fino alla fidecommesso del 1833.

Analisi

La composizione del quadro colloca la figura in una loggia che si apre su un paesaggio, è il formato di tre quarti. È stata motivata dalla Gioconda dipinta da Leonardo da Vinci tra il 1503 e il 1506.

Christof Thoenes osserva:

“Raffaello adotta la posa, la composizione e l’organizzazione spaziale del ritratto di Leonardo… Fredda vigilanza nello sguardo della giovane donna è molto diversa dall’enigmatica ambiguità della Gioconda”.

Anche se riteneva che il dipinto potesse essere del Granacci o di Ridolfo del Ghirlandaio, Giovanni Morelli ne evidenziò la somiglianza con un capolavoro del Louvre, che in seguito permise a Roberto Longhi di attribuirlo a Raffaello, guidato dalla precedente intuizione di Adolfo Venturi. Dal 1505 al 1506 l’opera fa parte del lascito di Olimpia Aldobrandini.

Segreti

Come si può notare, è molto insolito che non ci siano anelli sulle dita della donna, comprese le fedi nuziali. Questo è raro perché i ritratti femminili di quel periodo venivano solitamente creati in occasione di un matrimonio. Allo stesso tempo, tiene in mano un minuscolo liocorno che simboleggia la purezza. Seguendo le leggende medievali, solo una vergine poteva domare liocorno.
È interessante notare che il dipinto è stato menzionato per la prima volta con il nome di Santa Caterina d’Alessandria del Perugino solo nel 1760 ed era considerato il ritratto di una sconosciuta con gli attributi di santa martire. Santa Caterina fu oggetto del restauro solo negli anni 1934-1936. Il restauro ha affermato la teoria dello critico d’arte Roberto Longhi secondo cui la rappresentazione della giovane donna con liocorno era creata da Raffaello.

Il successivo restauro fu eseguito nel 1959. Dama col liocorno divenne la tela principale nella storia per lo studio della radiografia a raggi X. Si è scoperto che anche liocorno è stato incluso in seguito. Nella prima versione c’era l’immagine di una donna giovane con un cane in braccio.

Il cane era considerato un simbolo di fedeltà coniugale ai tempi di Raffaello. Tali rappresentazioni venivano solitamente richieste in caso di matrimonio. Nel 1959 i restauratori scelsero di lasciare il liocorno intatto.
Inoltre non è chiaro chi sia questa giovane donna. Si presume che sia la giovane Maddalena Strozzi, la sposa di Agnolo Doni. Secondo un’altra versione, il modello di Raffaello era Giulia Farnese, l’amante di papa Alessandro VI Rodrigo Borgia. Gli storici citano il fatto che il simbolo della famiglia dei Farnese era liocorno.

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Autore: Raffaello

Raphael

Raffaello Santi da Urbino (1483-1520), noto come Raffaello, è stato un pittore, grafico e architetto italiano dell’Alto Rinascimento. Le sue opere sono famose per la loro chiarezza di forma e le proporzioni perfette. Insieme a Michelangelo e Leonardo da Vinci, forma la trinità convenzionale degli incredibili maestri di quel periodo.

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